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Fallscheer Philipp

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Dr. med. specialista FMH ed EBOPRAS in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica
Riva Antonio Caccia 1A
6900 Lugano TI

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Informazioni

CHIRURGIA ESTETICA

DR. MED. PHILIPP FALLSCHEER

Specialista svizzero FMH ed europeo EBOPRAS
Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica


Nessun viso assomiglia ad un altro. é l’espressione di un viso e la sua morfologia che riflette la sua vera bellezza e seduzione. La bellezza non è un fatto assoluto, il piacere a se stessi è il fattore principale dello stare bene.

La chirurgia estetica deve soltanto restituire l’armonia di una personalità, sbarazzandola di ciò che intralcia. Le nostre tecniche sono rivolte a rispondere perfettamente a questa attesa.

I pazienti in chirurgia estetica conoscono perfettamente il loro viso e corpo. Gli specialisti in questo campo della chirurgia devono privilegiare l’ascolto e rispondere alle loro attese, piuttosto che produrre stereotipi di perfezione morfologica, perfetti che siano.

La chirurgia estetica non è obbligatoria, seppur talvolta consigliata quando il calcolo meticoloso dei rischi di un trattamento od intervento estetico non supera il beneficio evidente di una migliore qualità di vita. Il chirurgo contribuisce ad aiutare il paziente nella sua scelta indicando se un intervento è possibile, sensato, e se il risultato risponderà alle sue attese. In caso positivo si darà il massimo di sicurezza anche tramite un alto livello tecnico di personale ed attrezzatura specializzata.

VISO

Lifting facciale


Nel processo di invecchiamento del viso si assiste non solo alla perdita di elasticità della pelle ma anche ad un movimento delle parti di tessuto più profonde. Per lo più il rilassamento della muscolatura mimica del viso porta ad una discesa della zona frontale, delle guance e del collo formando delle rughe.

Per ottenere un risultato duraturo dopo l’intervento É spesso indispensabile trattare anche le zone di tessuto che si trovano al di sotto della pelle (SMAS) le zone indicate vengono quindi riposizionate e rassodate. La cute che ricopre questi tessuti può essere adattata in seguito senza tensioni e quindi senza dare effetti troppo artificiali. Le cicatrici verrano posizionate in zone dove esteticamente non appaiono come in pieghe cutanee o in zone ricoperte dai capelli. Per conservare l’aspetto naturale del viso il risultato non sarà un viso completamente privo di rughe. Si distinguono forme diverse di lifting facciale:

Mini-lift:
si effettua un mini-lift quando viene espletato soltanto un riposizionamento della parte cutanea.

Facelift classico:
qui si corregge il terzo medio del viso. Ciò comprende la zona della guancia dall’orecchio fino alla zona naso-labiale. L’intervento può essere allargato per comprendere anche la zona del mento e del collo.

SMAS-Lift allargato (o anche Superexended-Face-Neck-Lift):
in questi casi oltre al rassodamento della zona centrale del viso si agisce anche sulla zona inferiore del mento fino al collo e fino alla zona sovrastante la clavicola.

Lifting frontale:
in questo intervento, come nel caso del Facelift vengono riposizionati i tessuti sottostanti la pelle ricostruendo cos la dinamica del terzo superiore del viso. Le incisioni cutanee vengono posizionate all’interno o al margine dei capelli a seconda dell’indicazione.

L’informazione dettagliata da parte del chirurgo plastico formato in questo tipo di chirurgia É assolutamente indispensabile prima dell’intervento. Questa comprenderà necessariamente una valutazione accurata dei rischi e benefici che saranno da soppesare prima di tale chirurgia.

Lipofilling/Lipostruttura

Per lipofilling si intende il trapianto di tessuto adiposo da una zona del corpo ad un’altra nello stesso paziente. Questo trattamento trasferendo tessuto autologo (ossia del paziente stesso) non è soggetto a reazioni di rigetto e consente di ottenere un effetto di riempimento naturale. Può essere utilizzato per colmare rughe e solchi, per aumentare il volume delle labbra, per correggere avvallamenti post-cicatriziali ecc. Il vantaggio di questa tecnica risiede nella natura dell’impianto che attecchisce. Si procede al prelievo di grasso (liposuzione) da un’area scelta in accordo con il/la paziente cercando di privilegiare il miglioramento del contorno corporeo. A livello della zona di prelievo viene effettuata una piccola incisione per consentire l’introduzione di una piccola cannula da aspirazione. Sarà in seguito separato dal liquido con la cosiddetta procedura di Coleman o per decantazione. Nella zona da infiltrare sarà sufficiente l’utilizzo di una siringa munita di un apposito ago, evitando la spiacevole evenienza di cicatrici visibili nel sito ricevente.

Inizialmente la zona corretta appare leggermente arrossata e gonfia, ma dopo pochi giorni il gonfiore ed eventuali piccole ecchimosi scompaiono. Il risultato dipenderà dal tipo di grasso iniettato, dalla zona ricevente e da altri fattori legati al paziente

Questo testo non può dare l’insieme delle spiegazioni necessarie riguardo a questo intervento. Consigliamo di consultare il chirurgo specialista per le importanti scelte e dettagli specifici ad ogni paziente. L’informazione preoperatoria seria e dettagliata e la discussione dei desideri del paziente sono fondamentali per questo e per qualsiasi intervento di chirurgia plastica.

Naso

Rinoplastica estetica/ Rinosettoplastica

Il naso rappresenta una unità funzionale ed estetica molto importante situata al centro del viso per cui contribuisce all’aspetto e immagine della persona in modo rilevante. La rinoplastica consiste nel modellamento della forma del naso in sintonia con i desideri del paziente e l’armonia del volto. Il modellamento del setto nasale può essere associato nei casi in cui vi siano difficoltà respiratorie o deviazioni della piramide nasale. Non di rado l’estetica ed il funzionamento sono connessi. Di norma la rinosettoplastica è eseguita in anestesia generale. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale nei casi particolari di intervento alla punta del naso. Si modifica il dorso del naso la cui struttura è costituita da osso e cartilagine. Per la punta vengono modellate le cartilagini. Nella deviazione del naso sarà necessario intervenire anche sul setto nasale. Non viene di norma modificata la superficie dermocutanea, che si adatterà alla nuova struttura di supporto modificata dal chirurgo. A volte è necessaria una plastica di ingrandimento o la correzione di insellament sul dorso nasale, secondari a traumi o ad interventi chirurgici precedenti. Le incisioni sono all’interno delle narici. In casi complessi può essere necessaria l’incisione cutanea a livello della columella (= struttura che separa le narici) in modo da poter ottenere comunque dei risultati ottimali. Alla fine dell’intervento vengono posizionati due piccoli tamponcini che sono rimossi dopo 24/48 ore. Al termine dell’intervento si procede alla medicazione con un gesso nasale o mascherina rigida che verrà rimossa dopo dieci giorni. Questo testo non può dare l’insieme delle spiegazioni necessarie riguardo a questa patologia. Consigliamo di consultare il chirurgo specialista in questi interventi per le importanti scelte e dettagli specifici ad ogni paziente. L’informazione preoperatoria seria e dettagliata e la discussione dei desideri del paziente sono fondamentali per questo e per qualsiasi intervento di chirurgia plastica.

Occhi

Blefaroplastica (plastica delle palpebre)


La pelle che circonda l’occhio é particolarmente soffice e fine per cui é naturalmente sottoposta ad un processo di invecchiamento importante. Progressivamente si assiste ad un cambiamento delle palpebre che formano eccessi di pelle (dermatocalasi) o rughe. Sia sulla palpebra inferiore che superiore si visualizzano dei piccoli cuscinetti di grasso che, normalmente in gioventù trovandosi invisibili e attorno al bulbo oculare, con l’invecchiamento e per via della pelle più distesa diventano visibili e proeminenti. Per via della posizione centrale degli occhi nel viso appaiono ancora maggiori gli effetti dell’invecchiamento cutaneo. Inoltre la pelle rilassandosi fa talvolta sembrare l’occhio tutto ricoperto dalla palpebra in eccesso. Lo sguardo appare stanco. In casi estremi vi é una limitazione del campo visivo e quindi un impedimento funzionale.

Attraverso la blefaroplastica la pelle in eccesso può essere rimossa unitamente agli accumuli di grasso sporgenti. Siccome gli occhi rappresentano un organo di comunicazione di centrale importanza dopo la plastica della palpebra appare un viso con espressione generalmente più giovane e fresca. Dopo la disinfezione accurata e l’anestesia generalmente locale vengono effettuate delle incisioni fini a livello della cute della palpebra superiore per quanto riguarda la blefaroplastica superiore, e direttamente sotto le ciglia per quanto riguarda la palpebra inferiore. In alcuni casi è utile prolungare il taglio lateralmente quando vi è un importante eccesso cutaneo o rughe importanti in questa zona. La pelle in eccesso e gli accumuli di grasso eccedenti vengono asportati o riposizionati. Talvolta è utile scegliere un’incisione cosiddetta congiuntivale in modo che non rimangano cicatrici a livello della palpebra inferiore. Alla fine dell’intervento la cute viene accuratamente suturata e ricoperta da appositi cerotti.

A seconda del caso si sceglierà di procedere ad una plastica unicamente della palpebra superiore, unicamente della palpebra inferiore o entrambe. Generalmente non è necessaria una degenza ospedaliera e poche ore dopo l’intervento può rientrare al proprio domicilio con una medicazione raffreddante o con occhiali. L’asportazione dei fili viene effettuata dopo 4-5 giorni, la cicatrizzazione in questa zona è molto rapida per cui le permette di riprendere presto una vita sociale normale. Prima di ogni intervento di questo genere si rende necessaria l’informazione dettagliata e discussione approfondita con il chirurgo plastico. Non esiti a chiedere tutto ciò che desidera sapere e non esiti neppure a ricontattare il chirurgo per una seconda consultazione pre-operatoria per delucidazioni dettagliate.

Orecchie

Otoplastica (correzione di «orecchie a sventola»)


Corregge le deformazioni del padiglione auricolare. L’inestetismo più frequente è quello delle orecchie a sventola”. L’intervento si esegue generalmente in anestesia locale nell’adulto, in narcosi nel bambino. Può essere eseguito fin dall’età scolare. Consiste nel rimodellare la cartilagine dell’orecchio ripristinando la giusta distanza tra padiglione auricolare e cranio, nonché ricreando le pieghe naturali del padiglione stesso, in particolare la cosiddetta antelice. La cicatrice residua è poco visibile anche per la sua posizione retroauricolare. I punti di sutura della cute sono riassorbibili o vengono rimossi all’incirca dopo sette giorni, mentre punti di fissazione sulla cartilagine sono generalmente permananenti. Per la prima settimana dopo l’intervento è generalmente necessaria una medicazione modellante e lievemente compressiva. In seguito va portata una fascia elastica per altre 3-5 settimane giorno e notte.

L’intervento deve essere evitato prima dei 4 anni di età mentre è consigliato ancora in fase prescolastica. Non è necessaria alcuna degenza. Questo testo non può dare l’insieme delle spiegazioni necessarie riguardo a questa patologia. Consigliamo di consultare lo specialista in chirurgia plastica per le importanti scelte e dettagli specifici ad ogni paziente. L’informazione preoperatoria seria e dettagliata è fondamentale per questo come per qualsiasi intervento.

Bocca

Medicina Estetica

Botox® /Vistabel®:
La tossina botulinica di tipo A è un rilassante muscolare che agisce bloccando la trasmissione nervosa inducendo quindi paralisi muscolare. In seguito a diversi studi è stata formulata una preparazione in grado di dare una paralisi localizzata della muscolatura che provoca come naturale conseguenza il rilassamento delle rughe al di sopra di tale muscolo. Questo trattamento è particolarmente indicato alle rughe della regione frontale e tra le sopracciglia, ma può essere ben utilizzato in altre localizzazioni ed anche per indicazioni non estetiche (sudorazione ascellare esagerata, contratture,...) Il trattamento viene effettuato ambulatoriamente mediante iniezioni intramuscolari di un quantitativo prestabilito per regione, dopo adeguata disinfezione della cute. Gli effetti si vedono dopo circa tre giorni e hanno una durata variabile tra 3 a 9 mesi.

Filler: Questo termine indica tutti i materiali che possono essere utilizzati a scopo riempitivo. Nel caso delle rughe facciali possono essere utilizzati per risollevare la ruga, nel caso delle labbra possono essere utilizzati per aumentarne il volume e la proiezione, o per risollevare le rughe periorali od entrambi. Sono disponibili molteplici materiali per questo tipo di trattamento; si possono distinguere i filler in riassorbibili come il collagene e l’ acido ialuronico ( Restylane, Juvéderm, Téosyal, ecc.) o non riassorbibili (aquamid,polyacrilamide). Le iniezioni con materiali non riassorbibili sono sconsigliate dalla Società di Chirurgia Plastica Svizzera. Nella pratica moderna della medicina estetica utilizziamo filler riassorbibili di natura sintetica perché non necessitano di alcun test di sensibilità come quelli di natura animale.

Sono trattamenti poco invasivi che danno grande soddisfazione se c’è la giusta indicazione. Non possono infatti essere consigliati in sostituzione di interventi più importanti, quale il lifting, che è nato e si è sviluppato per risolvere situazioni più importanti. I filler danno ottimi risultati sulle rughe periorali, sui solchi nasogenieni e le rughe geniene, sulle rughe e sui solchi commissurali, ecc. Possono essere fatti anche durante la pausa del pranzo dal lavoro perché non lasciano alcuna traccia visibile del trattamento se non, raramente, il segno della punturina che sparisce nel giro di poche ore.

Iperidrosi Ascellare: La sudorazione ascellare eccessiva pio essere temporaneamente curata con l’aiuto della tossina botulinica. L’effetto avra una durata di circa 9 mesi.

Petto

Mastoplastica additiva (ingrandimento del seno)


Forma e dimensione del seno rappresentano per molte donne non solo una parte importante della propria forma corporea ma influenzano, specie nei nostri tempi fortemente influenzati dai media, una certa sicurezza a livello sia privato che professionale. Non di raro le donne soffrono a causa di seni troppo piccoli in relazione all’aspetto generale del corpo. La predisposizione e la dimensione del seno piccolo sono per lo più genetiche. La mastoplastica additiva rappresenta una buona possibilità per adeguare in modo armonico il seno considerato troppo piccolo rispetto all’immagine corporea generale.

A dipendenza della silhouette individuale saranno prese in considerazione dal medico aspettative di vario tipo. In caso di desiderio di un ingrandimento estremo il chirurgo non può e non deve rispondere ad ogni desiderio illimitatamente. Oltre alla ipoplasia mammaria giovanile (congenitale) spesso si riscontra pure il desiderio di un cambiamento della forma del seno in donne che hanno terminato una gravidanza e/o eventualmente un periodo di allattamento prolungato. Dopo questi avvenimenti si può assistere ad una cosiddetta atrofia involutiva della ghiandola del seno. In questi casi vi É solitamente un rilassamento della pelle precedentemente dilatata durante la gravidanza o la fase di allattamento. Ne risulta l’impressione di un seno cadente e meno turgido. Di regola possono essere ottenuti ottimi risultati tramite il riadattamento del volume per mezzo dell’impianto di una protesi. Nei casi di rilassamento marcato della pelle talvolta É necessario anche un rassodamento (mastopessia) per ottenere un risultato ottimale. Nei casi di asimmetria marcata dei seni la mastopessia additiva rappresenta uno dei mezzi possibili per migliorare la forma corporea. Esistono altri metodi per migliorare ulteriormente la forma dei seni, questi comportano talvolta ulteriori cicatrici. Tutte le protesi mammarie sono costituite da un involucro di silicone, il contenuto della stessa può invece variare: attualmente vengono utlizzate protesi contenenti un gel coesivo di silicone o soluzione fisiologica di acqua salina. Esistono svariate dimensioni e forme.

Le protesi più utilizzate sono quelle contenenti il silicone, data la loro migliore consistenza e forma. L’evoluzione dei materiali negli ultimi anni ha permesso di ridurre al minimo i rischi legati a questo tipo di materiale (il gel coesivo rende quasi impossibile una fuoriuscita di materiale nei tessuti), anche la varietà di forme delle protesi oggi disponibili permettono dei risultati piu anatomici, naturali e persistenti nel tempo. Le protesi contenenti acqua salina contengono una soluzione fisiologica molto simile alla composizione dei liquidi del corpo umano. Spesso questo liquido viene introdotto nella protesi soltanto durante l’intervento. Il vantaggio di queste protesi consiste nella possibilità di riassorbimento completo del contenuto in caso di rottura di protesi. Lo svantaggio consiste nella consistenza meno naturale del risultato e la minore durata. La scelta del metodo di mastopessia additiva che sarà utilizzato nel suo caso dipenderà dalla situazione anatomica, dalle sue aspettative e dalle raccomandazioni del chirurgo plastico. L’incisione cutanea varia tra 4-7 cm di lunghezza e si troverà nel solco sottomammario o sul margine dell’areola o in alcuni casi a livello dell’ascella. Sarà comunque posizionata in modo da apparire il meno possibile. Attraverso questa incisione viene preparata la zona dove la protesi sarà più tardi posizionata: questo può essere direttamente dietro la ghiandola mammaria o dietro il muscolo pettorale a dipendenza dell’indicazione. Prima di richiudere la cute vengono introdotti dei drenaggi che permettono di aspirare sangue o siero durante la fase post-operatoria (resteranno in posizione per ca. 24 ore), una medicazione rigida fisserà la posizione delle protesi comprimendo leggermente la zona operatoria. Se l’intervento viene effettuato da un chirurgo plastico qualificato le complicazioni sono rare e solitamente non interferiscono con un risultato duraturo e soddisfacente. Ciò nonostante per questo come per qualsiasi intervento esistono rischi generali come pure rischi specifici. Per questo motivo É indispensabile l’informazione dettagliata e la discussione pre-operatoria con un chirurgo plastico competente. Visto nel suo insieme questo intervento di mastoplastica additiva É legato a poche complicazioni e ad un alto grado di efficenza e sicurezza.

Riduzione mammaria (riduzione del seno)

Alcune donne hanno per natura dei seni molto grandi in relazione all’insieme del loro corpo. A causa di dimensione e peso di questi seni le donne possono essere limitate nella mobilità ed in certe attività sportive. A seguito di seni troppo grandi possono nascere disturbi alla postura, dolori alle spalle, alla nuca e alla testa. Questo può comportare un peso psicologico non indifferente.

É possibile che il suo medico le chieda di effettuare una mammografia prima dell’intervento per escludere noduli già esistente a livello dei seni. Questo dipenderà dalla sua età e dal rischio famigliare.

La riduzione chirurgica dei seni comporta una rimozione parziale della ghiandola mammaria, di grasso e di pelle. In questo intervento il volume viene ridotto, il seno diventa più leggero e sodo e, a dipendenza del caso, anche più proeminente. Solitamente viene anche ridotta la dimensione dell’areola. Attraverso questo intervento asimmetrie maggiori tra i due seni possono pure essere corrette.

Le cicatrici risultanti scorrono attorno a tutta l’areola e, a dipendenza del metodo operatorio scelto, nella zona inferiore del seno o solamente verticalmente dall’areola, o anche nel solco sottomammario (come una l’invertita). La scelta del metodo dipende da età, fattore di rischio, dimensione e forma del seno come pure dalla forma del seno e dalle cicatrici desiderate. Da considerare anche l’esperienza del singolo chirurgo operatore e l’abitudine che egli ha ad eseguire questo tipo di intervento per la scelta del metodo. Alla fine dell’intervento svoltosi in narcosi viene applicata una medicazione con bendaggio o con l’aiuto di un reggiseno apposito per minimizzare il rischio di rigonfiamento post-operatorio. Saranno posizionati dei drenaggi aspirativi che verranno rimossi solitamente dopo 2-3 giorni.

Una buona formazione ed esperienza sul campo specifico della chirurgia plastica ed estetica rappresentano i requisiti di base che deve avere un medico che propone questi interventi. È inoltre auspicabile che il medico sia una persona di cui lei si fida, questo per garantire una collaborazione armonica che contribuirà pure alla buona riuscita dell’intervento. Per ottenere un buon risultato è anche importante che lei sia in chiaro sul risultato che immagina ottimale per il suo corpo. La buona comunicazione pre-operatoria e l’informazione dettagliata da parte del suo chirurgo plastico É indispensabile per questo intervento.

Ricostruzione mammaria (ricostruzione del seno)

Quando il trattamento del carcinoma del seno richiede l’asportazione chirurgica della ghiandola intera, può essere necessaria un’irradiazione o chemioterapia susseguente l’intervento a dipendenza del tipo di tumore e della sua dimensione. Al termine del trattamento per tumore il seno asportato può essere ricostruito tramite materiali provenienti dal corpo stesso o in alcuni casi con del materiale estraneo al corpo. Questi metodi servono a ridurre gli effetti e l’impatto psicologico che l’asportazione del seno può avere sulla persona, servendo a ricostituire almeno in parte la sensazione di ritrovarsi nel proprio corpo e a ricostituire l’armonia con il proprio corpo precedentemente modificato. Fa parte dei fini terapeutici nella ricostruzione del seno la ricostruzione della simmetria. In alcuni casi sarà anche necessario l’adattamento del seno controlaterale sano che potrà essere ridimensionato se molto grande o rassodato in caso di ptosi (seno cadente). Esistono svariate tecniche e principi differenti nella ricostruzione: - Ricostruzione tramite impianto o protesi: questa rappresenta l’intervento operatorio tecnicamente più semplice. In caso di predisposizione di una copertura delle parti molli sufficiente dopo l’intervento di asportazione del seno al di sotto di questi tessuti può essere introdotta una protesi che sarà posizionata al di sotto del muscolo pettorale o in rari casi direttamente sotto la pelle. In caso di una mancata presenza di tessuti il tessuto presente può essere dilatato tramite un espansore che può essere introdotto durante la prima operazione e progressivamente dilatato settimana per settimana. Questo cosiddetto expander consiste in un involucro di silicone che può essere riempito ripetutamente di soluzione idrosalina per 3-6 mesi dilatando la pelle e i tessuti sovrastanti. Successivamente l’expander sarà sostituito operativamente con una protesi al silicone. Nell’ambito di questo intervento o durante un intervento successivo può essere ricostruita l’areola e il capezzolo. - Ricostruzione del seno con tessuto autologo: ricostruendo il seno con del tessuto proveniente dallo stesso corpo può essere ricostruito il deficit di pelle come pure la forma del seno. In questo tipo di ricostruzione esistono diversi metodi. Verrà scelto in primo luogo il sito donatore del tessuto che può essere una parte del dorso che si trova sullo stesso lato del seno asportato (lembo di gran dorsale) o la parte inferiore dell’addome (lembo TRAM). In casi particolarmente problematici possono essere utilizzate anche altre parti del corpo. La ricostruzione con lembo miocutaneo trasverso del retto addominale (TRAM flap) permette di ricostruire il seno utilizzando uno dei due muscoli retti dell’addome congiuntamente ad una zona del pannicolo adiposo dell’addome. L’incisione cutanea verrà effettuata a forma di grande losanga e comprende prevalentemente la zona sottostante e circostante l’ombelico. In seguito viene mobilizzato uno dei due muscoli retti dell’addome e il lembo viene fatto passare al di sotto della pelle dell’addome superiore per arrivare nella zona ricevente dove verrà modellato e suturato. In alternativa la ricostruzione del seno può essere fatta con dei lembi cosiddetti liberi, ciò significa che i vasi sanguigni verranno rianastomotizzati nel luogo ricevente, la perfusione sanguigna viene quindi interrotta per poi essere ricostruita in un altro luogo. Non sempre sarà necessaria una riduzione del seno controlaterale per raggiungere una simmetria soddisfacente. La ricostruzione del capezzolo può essere effettuata dopo ca. 6 mesi dalla ricostruzione del seno con tessuto autologo. Per la ricostruzione dell’areola viene utilizzata della pelle prelevata a livello inguinale o perineale perché questa assomiglia maggiormente al colore e alla consistenza dell’areola precedente. Il capezzolo può essere ricostruito con un lembo locale o con altre tecniche. Questo ulteriore intervento rappresenta un gesto poco invasivo e in fin dei conti serve a ricostruire o a completare la ricostruzione della simmetria.

Mastopessi (rassodamento dei seni)

Con il passare del tempo e con la crescente età la forma del seno femminile cambia in modo naturale. La perdita di elasticità della pelle, l’influsso della forza di gravità e altri fattori come il cambiamento di peso, gravidanze e allattamento possono influenzare la forma e la consistenza del seno femminile. Il rassodamento del seno o mastopessia è una procedura che serve a riposizionare e riformare il seno rilasciatosi con il tempo. Nello stesso procedimento i capezzoli e le areole vengono spesso riposizionati in una posizione più elevata e giovanile. Talvolta è possibile, specie nel caso di seni piccoli, ad esempio in seguito alla perdita di volume dopo la gravidanza, eseguire ugualmente una mastopessia additiva e cioè un ingrandimento del seno. Il risultato desiderato può essere raggiunto tramite il posizionamento di protesi nel seno, che verranno introdotte nello stesso tempo operatorio. Con l’intervento può essere migliorata la forma, la consistenza e la dimensione del seno. Inoltre con questo tipo di procedura può essere corretta un’asimmetria preesistente. La capacità di allattare non viene in genere influenzata nel caso di rassodamento puro della mammella. Da considerare invece che ulteriori gravidanze possono di nuovo portare ad un rilassamento dei seni. Le cicatrici corrispondono a quelle della riduzione mammaria cioè del rimpicciolimento dei seni: questo significa che ci sarà una cicatrice che circonda tutta l’areola ed una cicatrice verticale che collega l’areola con il margine inferiore della mammella. A seconda della tecnica viene talvolta aggiunta a questa cicatrice verticale una cicatrice orizzontale a livello della piega cutanea inferiore al seno, così risulterà una cicatrice a è invertita o L. Prima di ogni intervento É necessaria un’informazione dettagliata degli eventuali rischi e delle modalità di terapia. Non esiti a chiedere al suo chirurgo plastico tutto ciò che desidera sapere. L’informazione dovrà avvenire in una o più consultazioni prima dell’intervento.

Ginecomastia (seno maschile ingrandito)

Con il termine di ginecomastia si definisce un ingrandimento troppo importante del seno maschile. Questo puo risultare da un ingrandimento della ghiandola mammaria (ginecomastia vera) o da un accumulo di grasso nella zona del seno maschile (pseudo ginecomastia). Talvolta si ritrovano le due componenti. Nel caso di pseudo ginecomastia è da considerare il peso corporeo generale. Talvolta la dimensione del seno può venir ridotta con la sola riduzione del peso corporeo generale. L’ingrandimento della ghiandola mammaria può avere diverse ragioni e prima di un intervento bisognerà escludere uno squilibrio ormonale che potrebbe essere all’origine di questa patologia. Il trattamento chirurgico consiste in una liposuzione che sarà effettuata in narcosi attraverso delle piccoli incisioni cutanee. Nel caso di ginecomastia vera la ghiandola sarà rimossa attraverso un’incisione effettuata sul margine inferiore dell’areola. In caso di ginecomastia mista potranno essere utilizzate entrambe le tecniche.

Nel caso di dimensioni di seno molto importanti con un importante eccesso di pelle questo verrà rimosso. Ne risulteranno delle cicatrice più visibili. In casi estremi come dopo riduzione di peso massiccia può essere persino necessario ripiantare il capezzolo con l’areola come un innesto di pelle. In questi casi sarà necessaria la rimozione di una grande zona di pelle.

Ventre

Liposuzione/Liposcultura


E’ una metodica messa a punto alla fine degli anni ’70 che consiste nel mobilizzare, rompere ed aspirare il grasso sottocutaneo introducendo una cannula di pochi millimetri di diametro attraverso un’ incisione della cute di 3 mm. Ciò che prima era semplice asportazione attualmente è diventato rimodellamento del tessuto adiposo fino alla forma desiderata; è quindi importante la disposizione armonica dello stesso grasso. Le cellule danneggiate durante l’intervento verranno in seguito riassorbite dal corpo. In caso di eccesso ponderale generalizzato si consiglia dapprima una riduzione del peso corporeo per minimizzare i rischi legati all’intervento e per raggiungere risultati migliori. La migliore indicazione per la Liposcultura sono gli accumuli localizzati di tessuto adiposo: culotte, fianchi, interno ginocchia, addome. Raramente si interviene anche su obesità più marcate se a distribuzione ginoide. Potranno essere ottenuti buoni risultati, soprattutto in relazione al fatto che gli adipociti rimossi non si riformano. L’intervento può essere eseguito in anestesia periferica o locale assistita, o anestesia generale a seconda dei casi. La metodica usuale prevede la preimbibizione dei tessuti da trattare con una soluzione idratante che facilita l’asportazione ed il modellamento del grasso. Il postoperatorio prevede l’utilizzo di un apposito collant elastocompressivo per almeno 30 giorni, i risultati definitivi sono visibili dopo circa quattro mesi dall’intervento.

Questo testo non può dare l’insieme delle spiegazioni necessarie riguardo a questa patologia. Consigliamo di consultare il chirurgo specialista in chirurgia plastica per le importanti scelte e dettagli specifici ad ogni paziente. L’informazione seria e dettaglita è molto importante per ogni intervento di questo genere.

Addominoplastica

Particolarmente indicata per la correzione degli inestetismi addominali dopo perdita ponderale o gravidanza. In questi casi si può assistere alla formazione di un addome pendulo (o a grembiule), addome globoso (con adiposità localizzata) con o senza il rilassamento del tono dei muscoli retti dell’addome e uno stiramento delle parti di tessuto connettivo che si trovano tra i muscoli retti dell’addome.

Questo intervento non sostituisce una cura dimagrante ma permette la correzione di accumuli di grasso localizzati in determinate zone dell’addome. Trova la sua indicazione anche nella riduzione della cute dopo un rilassamento come ad esempio una perdita di peso importante.

A seconda del paziente e del reperto specifico possono venire effettuati interventi diversi e personalizzati:

Liposuzione e liposcultura:
con queste tecniche viene asportata o rimodellata una parte di grasso eccedente in alcune zone specifiche dell’addome.

Miniaddominoplastica:
con questa tecnica viene corretta unicamente la regione che circonda l’ombelico e la parte di addome che si trova nella vicinanza della zona pubica. Esistono varie modifiche di questo tipo di tecnica.

Addominoplastica completa:
tutta la zona cutanea dell’addome tra osso pubico e bordo costale inferiore viene rassodata, riposizionata e risuturata nella nuova posizione desiderata. Non di rado viene effettuato un riposizionamento della muscolatura addominale nello stesso tempo operatorio. La cicatrice scorre sopra il pelo pubico ed a seconda della necessità può essere estesa fino ai due fianchi. In casi estremi, in presenza di brutte cicatrici addominali o smagliature importanti, può essere necessario utilizzare pure un’incisione verticale nella zona mediana dell’addome. L’intervento viene effettuato in anestesia generale e sono necessari vari giorni di degenza ospedaliera a seconda del caso. Per 3-6 settimane dopo l’intervento É auspicabile portare una cintura elastica.Come per qualsiasi di questi interventi chirurgici sono possibili complicazioni e prima dell’intervento É assolutamente necessario discutere ed informarsi accuratamente presso un chirurgo plastico formato, non per ultimo anche per determinare e prendere in considerazione desideri specifici dei pazienti.

Corpo e Gambe

Rassodamento di braccia e cosce


Incontriamo importanti eccessi di pelle a livello delle braccia e delle cosce nei casi importanti di riduzione ponderale e quando la pelle dilatata non presenta l’elasticità necessaria per riadattarsi al corpo diventato più fine. In questi casi può essere effettuata l’operazione di rassodamento nella quale vengono rimosse parti di pelle. Questi interventi possono essere associati all’intervento di liposuzione o liposcultura. Le incisioni cutanee vengono posizionate sulla parte interna delle braccia e delle cosce. L’apparizione di queste cicatrici e l’effetto di questa chirurgia dovranno essere adeguatamente ponderati. Prima di un intervento di questo tipo sarà indispensabile consultare un chirurgo plastico per un’informazione dettagliata e per una discussione delle eventuali complicazioni.
 

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